Toyota, Diesel 'riciclato' per Hilux e Land Cruiser - Mondo Auto - AutoMoto

2022-07-23 21:33:04 By : Mr. Wentao He

Si sa, Toyota non è esattamente il gruppo automobilistico più convinto su un futuro della mobilità tutto elettrico. Anzi, si sta attivamente impegnando a studiare sistemi alternativi, come fuel cell a idrogeno, motori a combustione con idrogeno come combustibile, benzine sintetiche e diesel ‘ecologici’. Le virgolette sono d’obbligo: perché in quest’ultimo caso le emissioni ci saranno lo stesso. Ma a livello ambientale sarà comunque possibile un passo avanti.

Per i modelli a gasolio Hilux, Proace e Land Cruiser, pensando soprattutto all’Europa, Toyota ha dichiarato la compatibilità con il carburante HVO100, ottenuto da fonti rinnovabili. I modelli prodotti a partire dal 2023 nella fabbrica sudafricana di Prospecton (TSAM) potranno essere alimentati con un gasolio composto da olio vegetale oppure da materie prime riciclate dai rifiuti più comuni, come l’olio da cucina. Il risultato è un carburante omologato: rispetto al gasolio standard ha un numero più elevato di cetano, mentre si riduce il livello di zolfo.

Toyota, la gamma elettrificata traina le vendite

Come per l’idrogeno, la rete di distribuzione non è affatto perfetta. Tuttavia, non è nemmeno a livello zero: ci sarebbero già 1.000 distributori in Europa in grado di proporre questo carburante HVO100, dislocati tutti nella parte settentrionale del continente: Paesi Bassi, Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania e tutta la Scandinavia. In Italia, invece, non c’è traccia di questo servizio.

Toyota è una fortissima sostenitrice dell’approccio per gradi, che nello specifico va nella direzione di ridurre l’impatto ambientale su più direzioni, anziché soltanto nell’ambito delle emissioni da tubo di scappamento. Il costruttore nipponico ha più volte sottolineato che affidarsi solo sull’elettrico è un’utopia difficilmente raggiungibile se non in determinate località del pianeta ove c’è la predisposizione, energetica e economica, per ottenere risultati ambientali concreti. Altrove, si ritiene invece che sia necessario prima ridurre le emissioni dei motori a combustione, per poi andare passo passo verso l’inevitabile, ovvero un sistema di trasporti a emissioni idealmente zero.

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