L’ibrido? Non solo un vantaggio per l’automotive, ma anche nell’automazione industriale

2022-07-02 10:54:46 By : Ms. ada Guo

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La sede di Moog a Malnate, vicino a Varese, dove vengono progettati sistemi elettroidraulici ed elettromeccanici per svariate applicazioni industriali e assemblati e riparati tutti i modelli di servovalvole Moog.

La filiale italiana della divisione Industrial di Moog ha presentato a SPS IPC Drives Italia di Parma un’interessante applicazione riguardo l’utilizzo congiunto di sistemi elettrici e idrostatici per il settore cosmetico.

Che l’ibrido sia il futuro della mobilità è una nozione largamente condivisa. L’unione tra propulsione endotermica ed elettrica è, secondo molti esperti, la combinazione più efficiente e pronta a livello tecnologico per trasformare il mercato dell’auto. Ma esistono anche altri concetti di ibrido, che esulano dal settore automotive e possono trovare applicazioni di successo nell’industria. Uno di questi mira a realizzare un mix tra azionamenti elettrici e idropneumatici per dar vita a nuovi tipi di macchine industriali più efficienti, precise, economiche e compatte.

Una pompa a pistoni radiali (RKP) caratterizzata da grande robustezza e affidabilità, oggi installata su oltre 100 mila macchine in applicazioni diverse in tutto il mondo.

Tra i fornitori di soluzioni per il motion control che perseguono questa strada, uno dei più attivi è Moog , multinazionale nata negli Stati Uniti. La filiale italiana del gruppo ha presentato all’edizione 2019 di SPS IPC Drives Italia, svoltasi dal 28 al 30 maggio a Parma, una macchina, realizzata per un cliente attivo nel settore della cosmetica, CMI Industries, che adotta proprio una configurazione ibrida, in parte elettrica e in parte idraulica. “Un esempio concreto”, spiega Fabrizio Brandi, Marketing Manager di Moog Italiana, “di come la nostra tecnologia, combinata con il supporto tecnico che forniamo ai clienti che ci interpellano con richieste specifiche, consenta di trovare soluzioni uniche e altamente efficienti, adatte a qualsiasi settore produttivo, dall’automotive all’aerospace, dal farmaceutico al packaging, fino al food”.

Moog è un gruppo attivo in diversi ambiti e strutturato secondo differenti linee di business. È l’Industrial Group a occuparsi dello sviluppo dei prodotti per il motion control destinati ad applicazioni industriali, secondo un concetto di “Total Solution”, che prevede servomotori, servoazionamenti, controllori, servovalvole, pompe, attuatori e sistemi elettronici. “Un mix di soluzioni”, sottolinea Brandi, “sia elettriche che idrostatiche, che ci rende ‘technologically neutral’. Ci consente cioè di non essere particolarmente interessati a spingere una tecnologia rispetto a un’altra, ma di poter spaziare liberamente alla ricerca della soluzione migliore per il cliente, che può variare in base a esigenze, settori di applicazione, destinazioni d’uso delle macchine. Non c’è, insomma, una tecnologia perfetta per tutte le applicazioni, ma è sempre possibile trovare la soluzione ideale per una specifica richiesta”.

MC600 è un servocontrollore compatto per applicazioni industriali che richiedono brevi tempi ciclo, alta precisione e massima flessibilità.

Questo approccio flessibile e aperto di Moog ha incontrato anche una risposta positiva del mercato, con una crescita costante, tra il 5% e il 7% negli ultimi anni, e la capacità di presidiare alcuni settori, come per esempio quello delle macchine per lo stampaggio della plastica “in cui siamo”, dice Brandi, “un punto di riferimento a livello globale. Ora però ci stiamo ampliando a nuovi settori di mercato, interessati dalle nostre soluzioni, e la realizzazione per il mercato cosmetico che esponiamo a SPS IPC Drives Italia ne è una dimostrazione concreta”.

Moog ha di recente introdotto il sistema ibrido EAS, di Attuazione Elettro-Idrostatica, che ha già trovato interessanti applicazioni in ambito industriale. Un esempio è la soluzione sviluppata per il gruppo Meritor, multinazionale americana che produce sospensioni e sistemi frenanti per il trasporto e l’industria. Si tratta di un sistema di test per gli assali prodotti nella sede di Cameri del gruppo, in provincia di Novara, e premiata da Meritor come miglior innovazione introdotta nel 2018 all’interno dei suoi numerosi siti produttivi.

L’Unità Motore-Pompa Elettro-idrostatica Moog (EPU) è il cuore dell’attuazione elettro-idrostatica su cui si basa il concetto di “ibrido” sviluppato dal gruppo americano. Il sistema elimina la necessità di centraline idrauliche e tubazioni complesse, riducendo spazi e ingombri degli impianti.

Del resto, Moog è un gruppo con una forte propensione all’innovazione, a cui dedica ogni anno ingenti investimenti. Una delle ultime novità è il laboratorio di additive manufacturing aperto a Buffalo, negli USA, che serve a livello centralizzato tutte le filiali del gruppo nello sviluppo e nella produzione di componenti complessi da impiegare in specifici progetti. “In questo caso”, spiega ancora Brandi, “la manifattura additiva non è impiegata soltanto in ambito di prototipazione, come avviene di solito, ma anche per la produzione di parti che vengono effettivamente utilizzate sulle macchine sviluppate dai clienti. L’Additive manufacturing ci consente di progettare percorsi di flussi idraulici che non sarebbero possibili con la produzione tradizionale e anche di disegnare componenti integrati sempre più leggeri e compatti. Questa tecnologia consente anche il miglioramento della produttività e l’implementazione di un ciclo industriale sostenibile, grazie all’ottimizzazione di materie prime ed energia”.

Lo sforzo di ricerca si traduce anche nel frequente lancio di nuovi prodotti, come il controllore MC600, concepito per Industria 4.0 e altamente digitale, o come le pompe elettroidrostatiche (EPU), di cui è stata recentemente ampliata la gamma, ad accoppiamento diretto tra motore e pompa. Queste ultime sono progettate per OEM, integratori e utenti finali che hanno bisogno di soluzioni efficienti anche dal punto di vista energetico e facili da installare e collaudare.

Moog produce anche un’ampia gamma di motori elettrici brushless. Qui è illustrata la gamma dei servomotori CD, Compact Dynamic, con modelli standard disponibili con una coppia continua da 0,15 Nm a 77 Nm.

L’Industrial Group di Moog, che nell’anno fiscale 2018 ha registrato un fatturato di 935 milioni di dollari, opera con oltre 40 sedi operative nel mondo e fa parte di Moog Inc. (NYSE: MOG.A e MOG.B), che ha raggiunto un fatturato globale di 3 miliardi di dollari. Attiva dal 1951, e oggi presente in oltre 25 Paesi, conta su uno staff di circa 12.000 dipendenti.

Moog in Italia è oggi presente con 3 siti produttivi con un organico di circa 250 dipendenti. Nella sede di Varese, sede legale della società, vengono progettati sistemi elettroidraulici ed elettromeccanici per svariate applicazioni industriali; inoltre vengono assemblati e riparati tutti i modelli di servovalvole Moog. Nella sede di Genova vengono progettati e costruiti motori brushless e servo-azionamenti per applicazioni nei più svariati mercati industriali; inoltre vengono sviluppate soluzioni di robotica mobile di alta tecnologia.

Nella sede di Bergamo vengono progettate e costruite viti a ricircolo di sfere e a rulli satelliti; inoltre vengono interamente sviluppati nel sito l’hardware e il software delle piattaforme di motion control.

MC600 è una delle ultime novità sviluppate dal team di application engineering di Moog. Si tratta di un servocontrollore compatto, compatibile con la famiglia di prodotti elettrici della multinazionale, in grado di operare anche in condizioni difficili, da -20 a +70 °C, e pensato per applicazioni industriali che richiedono brevi tempi ciclo, alta precisione e massima flessibilità, come macchine per lo stampaggio a iniezione per le materie plastiche, confezionatrici e macchine per la formatura dei metalli. MC600 si basa sul sistema operativo Linux real time, include controlli ad anello chiuso con diversi profili di moto, anche personalizzabili, ed è programmabile mediante MASS (Moog Application Software Suite), di facile utilizzo, basata sull’ultima versione di CoDeSys, e sullo standard IEC 611131-3 per lo sviluppo di applicativi personalizzati. ©ÈUREKA!

Moog ha di recente aperto a Buffalo, negli USA, un reparto di additive manufacturing che serve tutte le filiali del mondo e che progetta e realizza pezzi unici, sia in termini di percorsi dei flussi idraulici che di compattezza e leggerezza.

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