DJI Mavic 3T Enterprise - Recensione del drone portatile con camera termica - DronEzine

2022-10-15 21:18:07 By : Ms. Fiona hu

Come dicevamo, la “T” nel nome indica la presenza della camera termica, e quindi il modello che ci è stato concesso in prova per la recensione, possiede un totale di ben 3 telecamere:

Il sensore ottico ha una risoluzione di 1/2 pollice in CMOS che offre buoni risultati, ma ovviamente non è comparabile al sensore installato sul Mavic 3 standard o Cine (CMOS 4/3), segno evidente che questo UAS o drone è destinato a ben altri utilizzi che non la sola mera ripresa video-fotografica.

La telecamera con il teleobiettivo, arriva ad ingrandire sino a 56 volte, usando un sistema di zoom ibrido, ottico e digitale. Anche in questo caso, non dobbiamo pretendere di avere una altissima qualità a 56x, ma possiamo bene immaginare che il suo uso sia quello di osservare da lontano per esempio un traliccio dell’alta tensione o una certa zona, nel caso si stia cercando una persona dispersa.

Anche la camera a infrarossi non ha una risoluzione esagerata, si ferma a soli 640x512px. Si potrebbe insomma dedurre che il Mavic 3T non sia un prodotto adatto e che le soluzioni che propone siano al di sotto degli standard che ci si potrebbe aspettare da DJI. In verità dopo qualche giorno di utilizzo l’impressione che ne abbiamo ricavato è esattamente all’opposto. E ora vi spieghiamo perché.

Prima di tutto la dimensione dei sensori ottici di 1/2 pollice era lo standard de facto per molti droni commerciali sino a ieri, anzi sino ad oggi. Sono davvero pochi i droni con sensori fotografici di 1 pollice o più. Inoltre, le foto e i video prodotti dal Mavic 3T Enterprise rispecchiano al 100% lo stile DJI, ossia sono perfettamente stabilizzati e con un otturatore meccanico che evita l’effetto mosso. Quindi il comparto fotografico è promosso a pieni voti.

Lo zoom con camera separata è un valore aggiunto non indifferente, perché permette al pilota o all’operatore video l’opportunità di controllare da lontano una certa zona, senza magari doverci fisicamente andare in volo, risparmiando quindi tempo prezioso.

La camera termica invece fornisce un’ottima risposta ed eventualmente si può sopperire alla risoluzione non eccessiva effettuando “strisciate” (termine usato in aero-fotogrammetria) o voli ad una quota più bassa. Tra l’altro la facilità di eseguire voli a WayPoint o a Mapping , semplicemente tappando una area sul display del controller, è davvero disarmante.

Quindi, per chi non avesse voglia di leggere tutta la recensione sul DJI Mavic 3T Enterprise, diciamo sin da subito che per il rapporto prezzo-prestazioni è un drone da avere, se si necessita di utilizzare un drone per missioni di Ricerca e Soccorso, leggero, rapido nell’uso (meno di 1 minuto per essere messo in volo) che non costa tanto rispetto a quello che offre, con una ottima autonomia di volo, con un controller professionale e software di gestione remota dello streaming video ricevuto.

Andando per gradi, iniziamo a parlare dell’unboxing, che in realtà è molto semplice perché non esiste una vera e propria confezione. Il Mavic 3T Enterprise, infatti, arriva contenuto in una solida valigia di plastica rigida di colore nero, e al suo esterno un’etichetta indica tutte le caratteristiche di ciò che c’è dentro.

Una volta aperta la valigia, si nota sulla sinistra il nuovo DJI RC Pro Enterprise. Un radiocomando con display integrato da 5,5 pollici con una luminosità di 1000 Nits. Quindi ben visibile anche sotto al sole diretto. Dopo aver avvitato gli stick che si trovano in un incavo sul retro del controller, si nota che si possono lasciare anche montati dato che il suo alloggio prevede una piccola rientranza per favorirne il posizionamento.

Subito più a destra il Mavic 3T con le braccia ripiegate e le eliche smontate. Queste ultime invece, vanno installate di volta in volta, ma il loro innesto rapido e la colorazione che distingue le destrorse da quelle sinistrorse rende l’operazione semplice, facile, veloce e a prova di errore.

Sempre nella valigia di trasporto troviamo una serie di spine con diversi attacchi adatti (supponiamo) a tutte le prese elettriche mondiali. Forse si potevano evitare tanti cavi e poteva essere fornito un adattatore multiplo tipo da viaggio, ma non discutiamo questa scelta che avrà certamente motivazioni logiche. Restando in tema “energia”, troviamo anche un bel caricabatterie Power Delivery, in grado di erogare tramite le porte USB type C da 100 Watt totali.

C’è anche un altoparlante con potenza massima di 110 Decibel a 1 metro e 70 db a 100 metri, molto utile per avvisare o rassicurare eventuali dispersi in situazioni di pericolo. Si installa con facilità e in poco tempo sul dorso del Mavic 3T Enterprise, sfruttando la speciale porta dedicata PSDK.

Non mancano un paio di eliche di riserva, cavi e cavetti USB A e USB C per le connessioni, un piccolo manuale d’uso, ma consigliamo di leggere i vari PDF che si trovano sul sito del produttore e una piccola chiave a brugola.

Per prima cosa si caricheranno le batterie, operazione tutto sommato abbastanza rapida considerando la potenza dell’accessorio fornito e nonostante la capacità della batteria a 4 celle 4S fornita in dotazione. Stessa sorte per il controller DJI RC Pro Enterprise.

In seguito si attiverà una connessione WiFi per poter attivare drone e radiocomando stesso. Operazione fattibile dato che il sistema operativo Android installato in effetti permette di navigare tra diverse opzioni, come se ci si trovasse di fronte a uno smartphone. Avremo quindi una applicazione che ci permetterà di visualizzare la galleria interna, di mostrare i vari files, di andare nelle impostazioni del dispositivo, ed è qui che cercheremo un Hotspot o una WiFi alla quale connetterci e anche una applicazione per navigare, in questo caso Mozilla Firefox per Android.

Una volta attivati con un precedente account sul sito DJI o con la creazione di uno nuovo, in teoria si potrebbe già volare, ma consigliamo di prendere confidenza con il controller e la applicazione DJI Pilot 2. Il radiocomando permette, facendo un “swipe” (trascinamento) verso il basso, di accedere alle impostazioni di sistema, di effettuare screenshot o registrare su video tutto quello che accade, tra l’altro incorporando anche i suoni provenienti da un microfono interno, una funzione che per i recensori di droni (o anche noi in questo caso) si rivela molto utile.

Sono persino definite alcune scorciatoie, per aumentare o diminuire il volume dell’altoparlante interno, per iniziare la registrazione dello schermo e fare screenshot delle varie schermate, abbinando il tasto laterale sinistro.

La durata della batteria del controller ci pare davvero molto buona, la abbiamo sempre caricata ogni due voli per questioni di sicurezza, ma ci è sembrata di ottima qualità. Insieme alle uscite inferiori, dove si trovano una porta USB type C e una uscita mini HDMI per connettere schermi esterni, esiste anche un slot per una micro SD. Ma un altro regalo di DJI consiste nel fatto che sia il Mavic 3 Enterprise, sia il controller RC Pro Enterprise, sono dotati di memoria interna che molto spesso può rivelarsi utile come backup o in aggiunta a schede esterne. Nel nostro caso e durante le prove, ad esempio, non abbiamo mai inserito nessuna scheda di memoria in nessuno dei due dispositivi e abbiamo prodotto decine e decine di Gigabyte di materiale video.

La applicazione DJI Pilot 2, rispecchia lo stile di tutte le recenti app di DJI, per un pilota che ha già utilizzato tale software risulta facile accedere alle varie impostazioni del menu, anche se introducono la sezione relativa alla camera termica. Interessante e comoda la schermata iniziale con la Check List dei controlli pre-volo, dove troviamo i parametri principali del drone e dei settaggi e alcuni importanti promemoria di sicurezza.

La visione delle 3 camere di bordo può essere unica o a schermo sdoppiato, molto utile quando si vogliono abbinare le viste a infrarossi con la visione Wide o Tele. Lo zoom invece si attiva muovendo la rotella situata nell’angolo superiore destro del radiocomando. Gli ingrandimenti, in caso di visione doppia o affiancata, possono essere riferiti a una sola camera o abbinati grazie alle pressione di una apposita icona sullo schermo.

La camera termica offre una visione con diverse palette di colori a seconda del tipo di verifica che si vuole effettuare, inoltre è possibile scegliere un range di temperatura ed abbinare opportuni colori. Il tap su una zona dello schermo mostrerà la temperatura rilevata in quella zona.

Il passaggio dalla visione Wide a Tele, avviene con uno “scalino” quando si scambiano le due camere, cosa abbastanza normale e presente anche nel Mavic 3. Tuttavia abbiamo notato che avviene anche un movimento non voluto sulla sinistra della ripresa, quando dal massimo ingrandimento si ritorna alla visione grandangolare.

Non vogliamo farvi perdere tempo: il volo di questo drone è molto simile per non dire uguale a quello del Mavic 3 (tra l’altro ritroviamo anche in questa versione le modalità di volo Normal, Sport e Tripod, questa ultima molto utile quando si lavora con un ingrandimento zoom). Il  Mavic 3T vola bene, è stabile, sicuro, il gimbal è perfetto.

Del resto stiamo parlando di un drone DJI, e non ce ne vogliano i lettori che pensano che siamo parziali o sponsorizzati (cosa tra l’altro assolutamente non vera): la verità è semplicemente che DJI negli anni ha alzato continuamente l’asticella del funzionamento dei suoi droni, e siamo ormai abituati a questi standard, pertanto ci aspettiamo lo stesso perfetto comportamento in volo da parte dei droni da loro prodotti.

Tra le cose che spesso passano inosservate, invece, abbiamo rilevato che i droni Mavic 3T Enterprise, come il Mavic 3 standard, sono molto silenziosi. La rumorosità ridotta è dovuta alla dimensione delle eliche e alla loro particolare conformazione.

Uno dei tanti valori aggiunti della serie di droni DJI Enterprise riguarda le feature presenti che permettono al pilota di fare una navigazione per Waypoint semplice e accurata.

È possibile effettuare un volo e salvarne tutte le caratteristiche, come ad esempio i movimenti del drone, la velocità, l’altezza, gli spostamenti, etc, e poi tenerli in memoria per farli ripetere identici al Mavic 3T. Ma possiamo anche pianificare una missione completa con tutti i punti da far raggiungere al drone, ivi compresa l’altezza, scegliendo cosa far eseguire al drone una volta giunto sul punto di interesse, assegnando azioni quali il movimento del gimbal, lo scatto di foto, la registrazione di video, l’attivazione delle 3 diverse fotocamere, l’ingrandimento con lo zoom ecc. Davvero tanta flessibilità e comfort d’uso. Basta un semplice tap sul display per aggiungere i Waypoint, da modificare in un secondo momento.

Stessa rapidità, anzi forse ancora maggiore, se si decide di fare una missione a griglia, per rilievi aero-fotogrammetrici o Ricerca e Soccorso. In questo caso, basta tappare sulla zona di interesse e viene automaticamente creato un quadrato, una figura geometrica di partenza che può essere spostata o modificata a piacimento e alla quale si possono abbinare ulteriori opzioni. Una volta registrati i Waypoint o il Mapping, si inviano al drone che può essere già in volo o a terra (purché acceso) e questo eseguirà la missione senza il minimo tentennamento.

La camera con il teleobiettivo che permette di avere un ingrandimento totale sino a 56 volte con un abbinamento tra lo zoom ottenuto digitalmente e quello ottico. Questo ultimo arriva sino a 8x, dopo di che si passa ad un ingrandimento digitale.

Lo zoom può essere utilizzato anche con la termocamera, ovviamente con ingrandimenti sgranati dovuti alla risoluzione della camera IR che arriva solo sino a 640×512 px. Quando si usa una visione sdoppiata, quindi con una visione termica e una ottica, è possibile visualizzare un ingrandimento progressivo da parte di entrambe le videocamere, se si tappa sua una icona in alto sulla destra che collega per l’appunto il movimento dello zoom.

Sulla camera a infrarossi abbiamo già espresso diverse opinioni nel corso di questo articolo. Proviamo a riassumerle.

Certamente non si sta parlando di una camera termica ad alta risoluzione, ma a noi, almeno in base alle prove che abbiamo fatto sotto alla luce del sole in una giornata con temperatura esterna tra i 24 e i 27 gradi, è sembrato che i 640×512 px possano essere sufficienti. Infatti riuscivamo a individuare un essere umano abbastanza facilmente, al limite usando lo zoom digitale della camera a infrarossi al prezzo di una perdita di dettaglio.

La visione combinata sullo spettro del visibile e quello dell’infrarosso, peraltro già presente anche nel Mavic 2 Enterprise, è davvero molto comoda. La possibilità di cambiare la palette di colori, o di inserire un range di colorazione visibile sulla base del grigio, aumentano le possibilità di discernere un corpo umano o animale oppure controllare eventuali dispersioni termiche su un edificio. Nelle nostre prove, abbiamo anche verificato cosa si possa intravedere controllando alcuni pannelli solari a debita distanza. Forse non sarà uno strumento super professionale, ma di certo si tratta di un efficace valore aggiunto che, inserito in un drone così leggero e trasportabile, ne fa un plus senza ombra di dubbio.

Partiamo dal costo, che si aggira intorno a 5000 euro e che quindi esclude automaticamente un certo tipo di utenza non professionale dall’interesse per questo velivolo a pilotaggio remoto o UAS. Se partiamo dal presupposto che ci sono moltissime imprese, organizzazioni di volontariato o professionisti che possano essere interessati a portare in aria una camera a infrarossi, allora occorre convenire che le prestazioni offerte dal Mavic 3T Enterprise sono decisamente in linea con il prezzo pagato per ottenerlo.

Ha una ottima autonomia di volo, è facilmente trasportabile, è pronto a decollare subito dopo aver aperto la valigia che lo contiene in poco più di 1 minuto. Le immagini e i video ripresi con i sensori ottici da 1/2 pollice lo rendono adatto anche per video e foto professionali, dato che il diaframma è regolabile e il fuoco sia manuale che automatico. Certamente, a chi è interessato solo a realizzare video e foto consigliamo di spendere questa stessa cifra per il suo fratellino Mavic 3, magari nella versione Cine.

Il nostro giudizio è positivo, pur non essendo esperti di termografia riteniamo proprio per questo motivo, che sia utilizzabile nelle sue complete funzioni proprio da tutti.

I droni DJI Mavic 3E e DJI Mavic 3T Enterprise sono disponibili per l’acquisto sullo store italiano Store DJI e presso i rivenditori DJI Enterprise in diverse configurazioni, inclusa possibilità di DJI CARE REFRESH:

Ed ecco il video con il nostro primo contatto e unboxing del drone Mavic 3T Enterprise. Vi ricordiamo anche di iscrivervi al nostro canale Youtube per non perdere novità e aggiornamenti.

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