Esalazioni maleodoranti impianti di scarico: a cosa sono dovute e come intervenire | Ediltecnico.it

2022-10-15 21:18:26 By : Mr. Bruce Zhao

In questo articolo esamineremo la natura, la causa e le origini delle esalazioni di gas di fogna all’interno degli ambienti domestici nonché i sintomi dovuti alla loro esposizione

Un grande condominio di recente costruzione è interessato da una patologia molto fastidiosa che si manifesta attraverso insopportabili esalazioni maleodoranti (miasmi) nella maggior parte degli appartamenti di tre diversi settori dell’edifico (scale L-H-M).

Il cattivo odore è così forte da non permettere il sereno utilizzo di numerosi ambienti abitativi specialmente durante i lunghi periodi di bassa pressione atmosferica solitamente associata al maltempo.

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Quando le esalazioni provengono dagli impianti di scarico, come in questo caso, oltre al fastidio di carattere olfattivo, il fenomeno può portare anche a gravi conseguenze per la salute.

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Quello che spesso si sottovaluta è che l’esposizione e l’inalazione di gas fognari che invadono gli ambienti domestici, oltre a provocare un fastidio olfattivo, possono comportare gravi conseguenze sul piano della salute. In letteratura medica/scientifica questo argomento è ampiamente trattato, e da recenti studi e ricerche è inequivocabilmente dimostrata la diretta correlazione tra importanti patologie e l’esposizione alle sostanze  tossiche provenienti dagli scarichi fognari.

I principali gas presenti nelle fognature sono:

Il solfuro di idrogeno (o idrogeno solforato H2S) è un gas tossico che si forma nella rete fognaria con il tipico odore di uova marce a causa delle attività biologiche delle acque reflue. È un sottoprodotto della biodegradazione della materia organica, come risultato dell’azione dei batteri che riducono lo zolfo.

In ambienti con poco ossigeno, questi batteri usano lo zolfo invece dell’ossigeno per creare energia. I batteri “ossidano” la materia organica, producendo H2S che si riversa nell’ambiente abitativo quando l’impianto di scarico non funziona correttamente. È più pesante dell’aria per cui si accumula nella parte bassa dell’ambiente domestico.

Questo gas riduce rapidamente il senso dell’olfatto, dando l’idea della sua dispersione, tuttavia il pericolo persiste, e, in assenza di precauzioni adeguate, può nuocere gravemente alla salute. L’H2S diventa inodore a concentrazioni superiori alle 100 ppm (100 parti per milione) perché paralizza il senso dell’olfatto. Questo gas inibisce la respirazione cellulare e riduce l’assorbimento dell’ossigeno.

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L’inalazione prolungata di 2-5 parti per milione (ppm) può causare nausea e mal di testa e lacrimazione agli occhi. A 20 ppm, i sintomi includono affaticamento, mal di testa, irritabilità, vertigini, perdita di memoria e, in generale, uno stato confusionale. La gravità dei sintomi aumenta con la concentrazione provocando tosse, fenomeni di congiuntivite, paralisi olfattiva, perdita di coscienza o il collasso. L’esposizione a livelli più alti può portare alla morte quasi istantanea.

Effetti dell’H2S a varie concentrazioni nell’aria*:

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La problematica si origina generalmente sia da impianti di scarico allacciati alla rete fognaria urbana, sia in quelli che scaricano nelle fosse settiche.

I moderni impianti di scarico sono progettati e realizzati per proteggere le case dalle esalazioni di gas di provenienza fognaria, tuttavia, guasti, difetti o manomissioni dell’impianto di scarico possono compromettere la normale vivibilità degli spazi e degli ambienti domestici oltre alla salute degli occupanti e utilizzatori.

Le cause che portano all’esalazione di gas fognari sono numerose e non sempre facilmente individuabili attraverso approcci demolitivi e non di tipo tradizionali. Queste alcune delle cause e delle origini da cui vengono esalati i gas fognari:

Talvolta il difetto nasce da una non corretta progettazione o realizzazione della rete di scarico condominiale o privata dei singoli alloggi. Il non corretto dimensionamento della colonna, gli allacciamenti dei sanitari alla rete con raccordi inadatti, la errata disposizione geometrica e metrica degli allacciamenti della rete di scarico dei singoli alloggi rispetto alla colonna di scarico verticale, l’assenza di efficienti sistemi di tenuta (come i sifoni), gli effetti stantuffo con le relative sovrapressioni e depressioni in grado di svuotare l’acqua dei sifoni installati a monte dei sanitari, sono solo alcuni dei numerosi problemi in grado di generare la condizione di perdita di gas fognari all’interno dell’ambiente domestico.

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In altri casi il problema può nascere in presenza di fosse settiche con difetti o rotture da cui possono crearsi dei flussi d’aria mista a gas fognari attraverso degli interstizi in grado di incanalare l’aria malsana nella struttura non ermetica dell’edificio come in presenza di crepe, fessurazioni e discontinuità strutturali con la conseguente condizione di riversamento di gas fognari all’interno dei luoghi domestici. L’idea del guasto negli impianti idraulici è in genere associata a conseguenze come il degrado e l’ammaloramento della struttura edilizia e delle sue componenti.

Nel caso di perdita di gas fognari, non è l’acqua che agisce come agente di disturbo, ma l’aria malsana che agisce in maniera più subdola, poiché invisibile e non per questo meno fastidiosa. Spesso l’area in cui si avverte l’odore non è quella direttamente relazionata all’origine, ma la zona in cui il gas fognario si accumula per via delle condizioni di ventilazione dei locali e questo rende difficile l’esatta localizzazione del punto di fuoriuscita dei miasmi.

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Nel caso studio in oggetto per ricercare l’origine del problema erano stati effettuati numerosi tentativi mediante approcci tradizionali, senza mai individuare la reale causa e l’origine del problema. Per questo tipo di intervento io e la mia collega Arch. Cristina Ginepro, dopo un’attenta anamnesi, abbiamo effettuato una serie di ispezioni visive e analisi della tipologia di impianto di scarico del condominio. L’indagine è stata finalizzata alla comprensione della natura, causa e origine della manifestazione.

Con nostra gran sorpresa su tutte le teste delle tubazioni di scarico condominiali (tratti di ventilazione delle colonne di scarico condominiali) erano stati installati, dal conduttore del lastrico solare, degli aeratori a membrana (installati per evitare di avvertire odori sgradevoli). Gli aeratori a membrana installati in questa posizione non corretta (Fig.1), compromettono il normale funzionamento di tutta la colonna di scarico poiché precludono l’esalazione dei vapori e dei gas in quanto la valvola a membrana è normalmente chiusa e si apre solo in fase di scarico quando si crea una depressione nella tubazione.

Nella Figura 2 si può osservare il momento dell’immissione del fumo nella colonna, effettuata dallo scarico del lavabo. Per eseguire l’indagine ci siamo avvalsi di un generatore di tracciante fumogeno. Dopo aver opportunamente otturato e sigillato i fori di troppopieno dei sanitari, per evitare lo sfiato del tracciante fumogeno, abbiamo immesso il fumo nella tubazione.

Testando la colonna con il tracciante fumogeno senza aver rimosso gli aeratori abbiamo verificato che il fumo non fuoriusciva dal raccordo posizionato alla testa della colonna; questo poiché la valvola presente al suo interno permette di far entrare aria solo in fase di depressione, ma rimane normalmente chiusa in fase di sovrapressione e quindi impedisce all’aria/gas di fuoriuscire dall’alto.

In presenza di particolari difetti, come la mancanza di tenuta ermetica dei sanitari, la presenza di sifoni che si svuotano al variare della pressione atmosferica o l’assenza di sifoni nello scarico condensa degli split dei climatizzatori, l’esalazione maleodorante invade i locali.

Subito dopo aver immesso il fumo è stato verificato che dal raccordo installato alla sommità della colonna non fuoriusciva neanche una minima quantità di fumo, segno che la colonna non permetteva che avvenisse il normale effetto di sfiato che porta gli odori verso l’esterno dell’edifico. Nel frattempo, all’interno degli appartamenti si verificava la fuoriuscita di fumo in numerosi punti (Figg. 3-7), come si può osservare dalle immagini sotto riportate relative alla manifestazione di tracciante fumogeno coincidenti con quelle di esalazione di gas fognari.

Questa la soluzione da noi proposta che ha permesso di eliminare definitivamente la problematica relativa alla presenza di miasmi all’interno di tutto il fabbricato:

*[fonte. Rif. “Danni alla salute umana causati dall’idrogeno solforato” di Maria Rita D’Orsogna,1 and Thomas Chou2 1 Department of Mathematics, California State University at Northridge)]

Articolo di Francesco Ucini (Francesco Ucini srl – Turin, Italy)

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Francesco Ucini Tecnico specializzato in diagnostica non invasiva in edilizia. Docente in corsi professionali per ingegneri, architetti e geometri e membro del comitato scientifico della scuola Prospecta Formazione di Verona. Dal 2002 è titolare di Aba Tec, azienda di Pianezza (Torino) specializzata nelle indagini di guasti in edilizia

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Matteo Fiori, Ingegnere, è professore associato presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (ABC) del Politecnico di Milano. Dal 2017 è coordinatore del gruppo di lavoro “GL 1 Coperture continue e impermeabilizzazioni” dell’UNI. Fulvio Re Cecconi, Ingegnere, è professore associato di Produzione Edilizia presso il Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (ABC) del Politecnico di Milano, svolge attività didattica e di ricerca nei campi della tecnologia degli elementi costruttivi e della gestione degli immobili nel ciclo di vita. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche.

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